LE SPECIE

San Daniele del Friuli (Udine)


ALLEVAMENTO AMATORIALE DI RAPACI

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LA MIGLIORE SELEZIONE POSSIBILE

LE SPECIE ALLEVATE NEL NOSTRO CENTRO


Puntiamo sempre ad effettuare la miglior selezione possibile, sia morfologica che caratteriale dei nostri rapaci. A richiesta si possono trovare rapaci imprintati dall’uomo, così come allevati direttamente dai genitori all’interno delle voliere in modo naturale. Eseguiamo addestramento al volo libero senza introduzione alla caccia, corretto condizionamento al pugno e al logoro per esemplari di alto volo. Non cedo animali a chi, a mio giudizio, non ha requisiti necessari.


" A TUTTI E' DATO DI POTER AVERE UN FALCO, MA A POCHI DIVENTERE FALCONIERI" (cit. A.U. FILASTORI)

TIPOLOGIE DI RAPACI OSPITATE

SPECIE OSPITATE


Nell'allevamento sono attualmente ospitati numerosi esemplari di rapaci destinati alla riproduzione:

  • FALCO PELLEGRINO

    PEREGRINUS: Pealei, Brokei, Scozzese

  • FALCO GYR

    RUSTICULUS varie colorazioni

  • FALCO SACRO

    CHERRUG in varie colorazioni

  • FALCO LANARIO

    BIARMICUS Feldeggi

  • FALCO IBRIDO

    HYBRID Gyr sacro; Gyr Pellegrino; Gyr Lanario Feldeggi

PATRIMONIO VIVENTE DELL’UMANITÀ

LISTA PATRIMONIO IMMATERIALE UNESCO 2016


Nata come metodo per procurare il cibo, la pratica della falconeria si è evoluta rafforzando il suo aspetto legato alla conservazione della natura, al patrimonio culturale e all’impegno sociale all’interno delle comunità. La pratica esiste in molti paesi nel mondo e può variare per alcuni aspetti, quali il tipo di equipaggiamento utilizzato, ma i metodi rimangono simili. I falconieri si ritengono un gruppo legato al passato, soprattutto nei paesi in cui la pratica della falconeria rappresenta uno dei pochi legami con l’ambiente naturale e con la cultura tradizionale. La conoscenza e le competenze vengono tramandate tra generazioni all’interno delle famiglie

attraverso un mentore ufficiale ed esercitazioni in club o scuole. In alcuni paesi per divenire falconiere è necessario superare un esame nazionale. I festival e gli incontri organizzati dai falconieri danno alle comunità l’opportunità rafforzare la condivisione e promuovere la diversità. La falconeria è riconosciuta patrimonio vivente dell’umanità e iscritta nella Lista del Patrimonio Immateriale come elemento transnazionale dei seguenti Paesi: Emirati Arabi, Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Kazakhistan, Repubblica di Corea, Mongolia, Marocco, Pakistan, Portogallo, Qatar, Arabia Saudita, Spagna, Repubblica Araba di Siria, Croazia, Irlanda, Kirghizistan, Paesi Bassi, Polonia e Slovacchia. Per ulteriori approfondimenti è possibile visitare il sito del Patrimonio Immateriale dell'UNESCO.

PATRIMONIO CULTURALE IMMATERIALE UNESCO 2016

LA STORIA DELLA FALCONERIA


Scene di falconeria sono rappresentate negli affreschi egizi più antichi. La caccia con il falco era conosciuta in Cina già 2000 anni prima di Cristo, i romani la praticarono in tutte le province dell'impero, mentre se ne ha notizia in Giappone, in India e Persia nel VII secolo della nostra Era; in Europa fu introdotta con successo a partire dalla seconda metà del IX secolo. La caccia con il falco affascinò anche Federico II. Per lui rappresentava da un lato una manifestazione simbolica del potere legata a precisi rituali ed alla costruzione di apposite strutture; dall’altro uno svago, anzi, una vera e propria una passione che coltivò per tutta la vita, oltre che un mezzo per conoscere meglio la natura. Egli non era contento della sola pratica di questo sport; voleva conoscere tutto, e si documentò leggendo ciò che fino allora si conosceva degli uccelli e della caccia con i rapaci, convocò alla sua corte molti abili falconieri mediorientali ed introdusse l'uso dell'azione tranquillante del cappuccio (appreso dal mondo arabo) in sostituzione alla traumatica tecnica di "cigliare" (cucire le palpebre dei rapaci per poi allentare gradualmente la chiusura della sutura con l'avanzare del livello di addestramento) che fino ad allora era in uso in Europa. In

pratica ha aperto la strada della falconeria nel mondo occidentale, concepita nel rispetto del rapace. Sicuramente non fu soddisfatto di ciò che lesse o seppe dai suoi esperti tanto che iniziò a studiare direttamente il comportamento degli uccelli, fino ad avere tanti dati a disposizione

da poter redigere un vero e proprio trattato di falconeria: il DE ARTE VENANDI CUM AVIBUS.

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